6 Novembre 2025

Come funziona il factoring?

Il factoring è uno strumento finanziario che consente alle imprese di trasformare i crediti commerciali in liquidità immediata, migliorando la gestione del capitale circolante.

In questo articolo scopriremo come funziona il factoring, le sue principali fasi operative e quando può rappresentare una scelta strategica per la crescita aziendale.

 

Cos’è il factoring?

Il factoring è un contratto attraverso il quale un’impresa, detta cedente, trasferisce i propri crediti commerciali a una società specializzata o a un intermediario finanziario, chiamato factor, che si occupa della gestione e dell’incasso.
Questa operazione permette all’impresa di ottenere un anticipo sull’importo dei crediti ceduti, garantendo un flusso di cassa più stabile e prevedibile.

Direct factoring e reverse factoring

Esistono due modalità principali di factoring, che si distinguono in base a chi promuove l’operazione e come fluisce il processo finanziario: direct factoring e reverse factoring.

  • Nel direct factoring, è il fornitore (impresa cedente) che cede i crediti derivanti dalle sue vendite al factor, in cambio di un’anticipazione finanziaria e della gestione della riscossione.
  • Nel reverse factoring, invece, l’iniziativa viene dal buyer (l’impresa cliente): il buyer stipula un accordo con il factor affinché i suoi fornitori possano incassare anticipatamente le fatture. Il factor anticipa il pagamento al fornitore e poi riscuote dal buyer alla scadenza della fattura. Il reverse factoring è utile per rafforzare la solidità della filiera, stabilizzare i rapporti finanziari tra imprese e ridurre i rischi di tensioni di liquidità tra fornitori e clienti.

Factoring pro soluto e pro solvendo

Un’ulteriore distinzione riguarda le tipologie di factoring, che si differenziano in base alla gestione del rischio di insolvenza del debitore.
Nel factoring pro soluto, il factor si assume integralmente il rischio di mancato pagamento: l’impresa cedente è quindi tutelata in caso di insolvenza del cliente.
Nel factoring pro solvendo, invece, tale rischio resta a carico dell’impresa cedente, che dovrà rimborsare il factor qualora il debitore non adempia.
La scelta tra le due formule dipende dal profilo di rischio dell’azienda, dai volumi di credito e dagli obiettivi di gestione finanziaria.

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Come avviene il processo di factoring

Il processo di factoring si compone di più fasi, ognuna delle quali contribuisce a garantire trasparenza, sicurezza e tracciabilità.

1. Identificazione del credito ceduto

L’impresa individua i crediti commerciali da cedere, generalmente fatture già emesse verso clienti con buona affidabilità.
In questa fase vengono analizzati:

  • l’importo complessivo dei crediti;
  • la qualità del portafoglio clienti;
  • la convenienza economica dell’operazione.

L’obiettivo è selezionare i crediti che possono essere facilmente anticipati e che presentano un rischio contenuto.

2. Valutazione e selezione da parte della società di factoring

Il factor esegue un’approfondita analisi del merito creditizio, valutando sia la solidità dei debitori sia la situazione finanziaria dell’impresa cedente.
Questa fase prevede:

  • la verifica della documentazione contabile (fatture, contratti, estratti conto);
  • la valutazione del comportamento di pagamento dei debitori;
  • la definizione delle condizioni economiche: percentuale di anticipo, tasso d’interesse, commissioni di gestione.

In base a queste valutazioni, il factor determina la fattibilità e i termini del contratto.

3. Cessione formale del credito

Dopo l’approvazione della pratica, viene stipulato il contratto di factoring che sancisce la cessione legale del credito.
Da questo momento, il factor diventa titolare del credito e subentra nella gestione dei pagamenti.
I debitori vengono informati della cessione, così da effettuare i versamenti direttamente alla società di factoring.
Questo passaggio assicura piena trasparenza e tracciabilità delle operazioni.

4. Anticipo del credito

Il factor eroga all’impresa un anticipo pari in media al 70–90% del valore nominale del credito ceduto.
L’importo esatto dipende da:

  • solidità del debitore ceduto;
  • durata del credito;
  • tipologia di contratto (pro soluto o pro solvendo).

Questo anticipo rappresenta una fonte immediata di liquidità, utile a sostenere investimenti, coprire costi operativi o gestire i tempi di incasso prolungati.

5. Incasso e regolamento finale

Alla scadenza del credito, il debitore paga direttamente il factor.
Il factor trattiene le commissioni e gli interessi previsti e versa all’impresa cedente il saldo residuo (la parte del credito non anticipata).

 

Quando conviene usare il factoring

Il factoring rappresenta una soluzione particolarmente utile in diverse situazioni operative:

  • Crescita aziendale o espansione: libera risorse per finanziare nuovi progetti.
  • Gestione della liquidità: riduce i tempi medi di incasso.
  • Riduzione del rischio di insolvenza: grazie alla copertura offerta dal factor nei contratti pro soluto.

Vantaggi per l’azienda cedente

  • Maggiore stabilità del flusso di cassa.
  • Esternalizzazione della gestione crediti.
  • Miglioramento del rating bancario e della capacità di investimento.

 

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